Stamattina mi sono svegliata di soprassalto, sul finire di un sogno, sempre lo stesso, io ero lì che guardavo dalla tua parte pensando a cosa fare, divisa tra due forti volontà contrapposte, mi sono svegliata nel freddo mattino piovoso, il grigio e la pioggia hanno accompagnato tutta la giornata, e nell'affaccendamento quotidiano non ci ho più pensato.
E poi stasera eccoti lì, al tavolo di un bar, dietro ai vetri piangenti e appannati di questo freddo gennaio, percorrendo l'arco di veduta che mi era consentito dal di fuori ho visto dipinto sul tuo viso il tempo che hai vissuto da quando le nostre strade si sono divise.
Intorno a me, per un attimo, sono spariti tutti i rumori, la pioggia, il freddo, in quell'istante è stato come rimanere sospesa aspettando che guardassi verso di me, e tutto a un tratto mi sono salite in gola tutte le parole che avrei ancora da dirti, tutto quello che avresti dovuto sapere, gesti, emozioni e reazioni che ci hanno portato dove siamo adesso e ti avrei ricondotto indietro di un anno per restituirtelo meno amaro e buio di quanto non sia stato, ma poi ti ho visto sorridere ed a un tratto niente di quello che avevo pensato aveva più importanza, la cosa importante è che tu stessi sorridendo, con lentezza, con calma, con una luce negli occhi che io non conosco, ma che è stata in grado di raccontarmi il tuo dolore e di frenarmi dall'attirare il tuo sguardo.
Mesi fa, se me lo avessero detto, non avrei mai creduto che passarti accanto e far finta di non vederti sarebbe stato l'atto di amore più grande che potessi farti, ma l'amore, ormai lo so, è in grado di assumere milioni di aspetti, e che tu ci creda o no, in qualche angolo di me stessa io continuo ancora ad amarti.
Quando si vive una storia d'amore è come se dentro risplendesse una luce calda e rassicurante, e anche quando la storia finisce e la luce si spegne, il calore rimane a ricordarti che innamorarsi e perdersi dentro una persona non è mai un errore perché ciò che un cuore innamorato riesce a darti non ti verrà mai chiesto indietro e resterà lì a ricordarti ciò che sei.
giovedì, gennaio 20, 2011
domenica, gennaio 16, 2011
I quit!
Ho deciso di dissociarmi, interesserà a pochi, ma interessa me, perché sono stufa di portarmi dentro l'angoscia dei poveri alluvionati del Brasile che la tv ci propina ad ogni pranzo e cena, sbattendoceli in faccia come se vedere la sofferenza altrui servisse a qualcosa, non sopporto più di avere il cuore pesante per i bambini dell'Africa che ad ogni Natale tornano a guardarci da dietro ai nostri schermi, mentre sulle nostre tavole campeggia ogni frutto di questa terra, non reggo più a sapere che centinaia di ragazzi come me non ce la fanno a sopportare questa vita fatta di continua attesa, di sacrifici per studiare, di porte chiuse in faccia, di speranze che cadono lungo la strada, di sogni bruciati, e si buttano dai ponti, si impiccano, ammazzano i propri figli e poi si tolgono la vita perché non sanno come altro fare, come può la morte essere arrivata ad essere l'unica soluzione? Non ce la faccio a sentire bambini di 15 anni (perché a 15 anni si è ancora bambini)che ingeriscono ogni tipo di droga, litri e litri di alcool per dimostrare chissà cosa, forse per farsi notare dai loro genitori troppo impegnati a lottare per lo stipendio o troppo amareggiati e disincantati dalla vita per ricordarsi che quegli individui, ormai estranei, che rincasano tardi e che di giorno non parlano sono gli stessi per i quali hanno pianto e riso alla prima parolina, al primo passettino, al primo dentino, sono gli stessi che in una foto soffiano su una sola candelina, gli stessi che da dentro il ventre li hanno fatti commuovere con il solo rumore del loro cuoricino appena nato.
Non reggo, non reggo più, ogni giorno che passa la prospettiva di una vita costruita con le mie mani si fa più flebile, tutta la meschinità di questi decenni sta riempiendo gli spazi vuoti che riservavo alla mia mente per potersi rifugiare quando fuori era troppo buio, ultimamente, per quanto abbia cercato di alzare barriere di cinismo, lo schifo che galleggia all'esterno sta penetrando all'interno, e più cerco di difendermi da tutto ciò e più il mio atteggiamento diventa ostile, prevenuto, scostante e irritante, non ho più voglia di vedere i colori per non vederli morire, non ho più la forza di sperare in nulla perché non reggerei al senso di delusione.
Questo mondo non è più fatto per le persone oneste, per chi ogni giorno si arrampica con le unghie e con i denti nonostante tutto, per chi ogni giorno cerca un sorriso da donare, per persone come i miei genitori che sono rimasti a quando bastava uno stipendio per essere felici e che non capiscono che le difficoltà attuali minano anche il più profondo e il più forte degli amori, perché non c'è spazio per l'amore, perché l'amore è morbido e viene facilmente schiacciato, più si ama e più si è fragili, e i sogni diventano vetri infranti pronti a conficcarsi sotto pelle e a ricordarti in ogni istante che l'essere umano non ha corazza, ma che la deve indossare lo stesso.
Ogni giorno io mi sveglio e penso che vorrei soltanto avere un posto tutto mio dove stare, un lavoro che merito cazzo! perché ho studiato ed ho versato sangue e sudore per anni perdendo notti e notti di sonno, non come i figli di papà che comprano gli esami e poi anche il posto di lavoro e poi non sanno usare l'"H" e la "e" con l'accento! Vorrei vivere con il mio amore per il quale vivo e muoio ad ogni respiro, baciarlo e respirare il suo odore la sera quando vado a dormire e vedere i suoi occhi al mattino quando mi sveglio, questo è quello che ogni essere umano onesto merita di avere, perché questo è il senso della vita, tutte le piccole cose nascoste in quelle grandi, fanno della vita ciò per cui vale la pena viverla, ma io mi sento derubata di tutto questo.
Qual'è il nocciolo di tutto ciò? potrei semplicemente chiamarlo sfogo, ma la verità è
che sto qui a chiedermi se non sia sbagliato fregarsene del dolore altrui, anche se non è per cattiveria, ma perché non lo si riesce più contenere, mi verrebbe voglia di pregare, ma dio non esiste e onestamente non mi va di sprecare altre energie per l'ennesima cosa inutile, o nella migliore delle ipotesi, per qualcuno che tanto non ti ascolta (e qui avrò il buon gusto di non aprire il capitolo "Chiesa")
Per questi motivi, che forse a molti sembreranno inutili, infondati, immaturi, insensati, inconsistenti, io scelgo di dissociarmi da tutto il dolore che questo mondo genera, perché non posso porvi rimedio e questa cosa mi lacera.
Non reggo, non reggo più, ogni giorno che passa la prospettiva di una vita costruita con le mie mani si fa più flebile, tutta la meschinità di questi decenni sta riempiendo gli spazi vuoti che riservavo alla mia mente per potersi rifugiare quando fuori era troppo buio, ultimamente, per quanto abbia cercato di alzare barriere di cinismo, lo schifo che galleggia all'esterno sta penetrando all'interno, e più cerco di difendermi da tutto ciò e più il mio atteggiamento diventa ostile, prevenuto, scostante e irritante, non ho più voglia di vedere i colori per non vederli morire, non ho più la forza di sperare in nulla perché non reggerei al senso di delusione.
Questo mondo non è più fatto per le persone oneste, per chi ogni giorno si arrampica con le unghie e con i denti nonostante tutto, per chi ogni giorno cerca un sorriso da donare, per persone come i miei genitori che sono rimasti a quando bastava uno stipendio per essere felici e che non capiscono che le difficoltà attuali minano anche il più profondo e il più forte degli amori, perché non c'è spazio per l'amore, perché l'amore è morbido e viene facilmente schiacciato, più si ama e più si è fragili, e i sogni diventano vetri infranti pronti a conficcarsi sotto pelle e a ricordarti in ogni istante che l'essere umano non ha corazza, ma che la deve indossare lo stesso.
Ogni giorno io mi sveglio e penso che vorrei soltanto avere un posto tutto mio dove stare, un lavoro che merito cazzo! perché ho studiato ed ho versato sangue e sudore per anni perdendo notti e notti di sonno, non come i figli di papà che comprano gli esami e poi anche il posto di lavoro e poi non sanno usare l'"H" e la "e" con l'accento! Vorrei vivere con il mio amore per il quale vivo e muoio ad ogni respiro, baciarlo e respirare il suo odore la sera quando vado a dormire e vedere i suoi occhi al mattino quando mi sveglio, questo è quello che ogni essere umano onesto merita di avere, perché questo è il senso della vita, tutte le piccole cose nascoste in quelle grandi, fanno della vita ciò per cui vale la pena viverla, ma io mi sento derubata di tutto questo.
Qual'è il nocciolo di tutto ciò? potrei semplicemente chiamarlo sfogo, ma la verità è
che sto qui a chiedermi se non sia sbagliato fregarsene del dolore altrui, anche se non è per cattiveria, ma perché non lo si riesce più contenere, mi verrebbe voglia di pregare, ma dio non esiste e onestamente non mi va di sprecare altre energie per l'ennesima cosa inutile, o nella migliore delle ipotesi, per qualcuno che tanto non ti ascolta (e qui avrò il buon gusto di non aprire il capitolo "Chiesa")
Per questi motivi, che forse a molti sembreranno inutili, infondati, immaturi, insensati, inconsistenti, io scelgo di dissociarmi da tutto il dolore che questo mondo genera, perché non posso porvi rimedio e questa cosa mi lacera.
mercoledì, ottobre 27, 2010
waste in the sky
quando le mie parole cadono nel vuoto mi sento cadere anche io, non è una questione di risentimento o di approvazione o di chissà quale altro sentimento di riflessione negli altri, ma è il fatto che noi umani abbiamo essenzialmente solo la parola per cercare di esprimere quello che abbiamo dentro, e ci vuole del tempo, non è facile tradurre in parole che aderiscano bene, l'odio, l'amore, l'ansia, la paura, ma a volte capita che siano le parole stesse a venire su da sole, allora le vomiti fuori di getto, così come vengono in quel momento e sono talmente improvvise e spietate come lame, perfette come un guanto che viene sfilato senza fatica dalla mano sulla quale sono stati cuciti, che ti viene quasi da piangere, e lo faresti, dio se lo faresti! e ti senti così sconvolto dopo, per le tue parole, che pensi, aspetti che cambino qualcosa, che ti tornino indietro con una lacrima, con un caldo abbraccio, con qualcosa che ti faccia capire che sei riuscito a toccare qualcuno, invece, cadono nel vuoto, ponf! un rumore sordo, come quando ti cadono le monetine sul letto che le senti solo quando scuoti le coperte la mattina dopo, come quando lasci cadere un sasso sulla sabbia, ponf...nessun rumore udibile da un orecchio che non presta attenzione.
rattrista, io non voglio sentirmi ringraziare perchè dico "ti amo", ma almeno mi piacerebbe sentire il rumore del sassolino nell'acqua, se non altro per riuscire a contare i cerchi che fa.
rattrista, io non voglio sentirmi ringraziare perchè dico "ti amo", ma almeno mi piacerebbe sentire il rumore del sassolino nell'acqua, se non altro per riuscire a contare i cerchi che fa.
giovedì, agosto 12, 2010
caro il mio francesco...
...c'è qualcosa che voglio dirti, e scelgo questo posto così mi posso sfogare, questa è una notte, una delle tante, una di quelle in cui non riesco a dormire, forse perchè il mondo mi passa davanti senza chiedere permesso, senza chiedermi se ho voglia, forse perchè la mia vita si sta facendo il suo giro ed io a volte non posso fare altro che restare a guardare, e allora mi siedo stanca ai bordi del mio campo, aspettando che il sole che mi acceca scenda, che la notte cali a coprire le mie lacrime, perchè tu, caro francesco, mi sei talmente profondo che ormai la tua grandezza mi è esplosa dentro e per quanto io faccia a cercare di godermela c'è quella immensa paura di perderti che non mi da pace, ormai sono arrivata così in alto che la paura di cadere è l'ultima delle mie preoccupazioni, perchè la cosa più atroce è sapere di perderti durante la caduta.
Non si ama mai abbastanza, non si riesce mai a dare forma a quel nodo intenso di dolore e godimento che ti riempie dallo stomaco alla gola quando ami una persona, potessi rendere in parole i battiti del mio cuore, potessi darti tramite me stessa l'amore che mi sta esplodendo dentro, ma la forma umana non basta.
Forse queste poche righe non significano nulla, ma almeno per un attimo saranno riuscite a decomprimere il mio respiro colmo di te e a farmi riprendere fiato prima che la tua luce accecante torni ad oscurarmi i pensieri.
Buonanotte mia alba, mio nord, ti amo.
Non si ama mai abbastanza, non si riesce mai a dare forma a quel nodo intenso di dolore e godimento che ti riempie dallo stomaco alla gola quando ami una persona, potessi rendere in parole i battiti del mio cuore, potessi darti tramite me stessa l'amore che mi sta esplodendo dentro, ma la forma umana non basta.
Forse queste poche righe non significano nulla, ma almeno per un attimo saranno riuscite a decomprimere il mio respiro colmo di te e a farmi riprendere fiato prima che la tua luce accecante torni ad oscurarmi i pensieri.
Buonanotte mia alba, mio nord, ti amo.
venerdì, febbraio 05, 2010
...baciami ancora...

"Un errore perfetto, un diamante, un difetto
uno strappo che non si ricuce."..."baciami ancora baciami ancora..." questa canzone così dolce oggi mi ha accompagnato per tutta la giornata, e credo che mi accompagnerà ancora per un po', non è un caso come a volte le parole di una canzone ti sospendano durante il corso della tua giornata, sentendo questi versi mi tornano in mente i sogni che facevo non molto tempo fa, quando sarebbe bastato allungare una mano per toccare "una bimba che danza, un cielo, una stanza una strada, un lavoro, una scuola" tutto questo rimane sospeso nella dolcezza di quel tempo, un tempo che mi ha scaldato il cuore, quell'amore che è arrivato in punta di piedi e se n'è andato sbattendo la porta mi ha insegnato ad amare davvero, mi ha insegnato che le cose a cui teniamo vanno tenute strette e vanno coccolate per tutto il tempo che ci è concesso perchè non si sa quanto resteranno, guardare alle piccole cose come tesori momentanei, lottare per la propria serenità, rimanere sbalordita dalla bellezza di una forma, dalla dolcezza di uno sguardo, dal brivido di una mano che ti sfiora, accettare e ringraziare per le dolci lacrime che il passato ti rende, non perdere tempo a rinnegare ciò che una volta si è fatto con passione anche se adesso appare assurdo.
Mi fermo nel sole di una passeggiata pomeridiana mentre Baciami ancora continua a madarmi avanti e indietro nel tempo come su un'altalena di emozioni, vedo le gioie e i dolori passati, le risa e i pianti che mi hanno plasmato e cambiato la vita, e sto ferma lì a pensare che davvero è l'amore che muove ogni cosa, l'amore con la sua presenza o assenza è in grado di farci essere bestie o angeli.
Sto afferrando ciò che di più profondo ho iniziato a svelare di me stessa a me stessa, con la forza con cui si trattiene una farfalla e con la stessa delicatezza che si usa per non ferirla io afferro la me che sta emergendo da questa cenere che ancora un po' mi soffoca, e il respiro si fa pian piano più fresco, il passo più leggero, mi sto perdonando pian piano e sto consolando la parte di me che non accetta di essere odiata, mi prendo per mano e mi dico che è giusto, è la natura umana, si ama qualcuno e poi con la stessa intensità lo si odia, ed è ok, va bene, hate me I'm here.
Sorrido e continuo a camminare, inizia a fare un po' freddo e tra poco sarà buio ma tu baciami ancora baciami ancora....baciami ancora.
giovedì, ottobre 08, 2009
Jumping back
Ho deciso di fare un salto indietro, ho lasciato sulla strada pezzi che forse non combaceranno più con quello che sarò, ma che saranno sempre importanti e che avranno sempre un posto dentro, ho lasciato dietro di me una persona molto speciale, una persona alla quale credo sarò sempre legata, qualcuno che con molta semplicità mi ha fatto capire cosa volesse dire amare davvero, qualcuno che mi ha regalato forse gli attimi più belli e sereni di tutta la mia vita, che mi ha fatta sentire viva quando credevo di non esserlo più, che mi ha fatto capire che dovevo reagire e che dovevo ritrovare la forza che avevo seppellito sotto metri di ansie e di paure.
A questa persona io vorrei dire che a volte, per amore, si fanno delle scelte incomprensibili, scelte difficili da compiere e da capire per chi guarda dall'esterno, a volte si decide di soffrire per affrontare la verità, perché trascinarsi nel tentativo di occultare un malessere e far finta di nulla significherebbe innalzare muri di bugie e di omertà, e quell'amore che si è vissuto è troppo sacro per lasciarlo affondare, e allora lasciarlo così in sospeso ti pare l'unico modo per non farlo cadere nel fango delle bassezze che si compiono quando gli umani iniziano a non capirsi più.
Devo dire che purtroppo, e d'altronde non mi aspettavo niente di diverso, alcune cose brutte sono state dette e fatte e tanta fiducia è stata sostiuita da tanta amarezza, a questo punto non penso che potrei tornare indietro perché troppi dei miei tesori sono andati a finire in mano ad altri e sono diventati fango, niente altro che fango e parole inutili.
I miei sentimenti rimarranno sospesi in quell'arco di tempo che mi è stato concesso per vivere accanto a qualcuno di così speciale, rimarranno lì come un'istantanea, così come il nodo in gola che ormai non mi abbandona più e che anzi stringe sempre di più ogni volta che penso al passato, ogni volta che penso a te.
Solo per te
convinco le stelle
a disegnare nel cielo infinito
qualcosa che somiglia a te
solo per te
io cambierò pelle
per non sentir le stagioni passare
senza di te
come la neve non sa
coprire tutta la città
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la neve non sa
coprire tutta la città
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
è per te
è per te
è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
Solo per te (Negramaro)
A questa persona io vorrei dire che a volte, per amore, si fanno delle scelte incomprensibili, scelte difficili da compiere e da capire per chi guarda dall'esterno, a volte si decide di soffrire per affrontare la verità, perché trascinarsi nel tentativo di occultare un malessere e far finta di nulla significherebbe innalzare muri di bugie e di omertà, e quell'amore che si è vissuto è troppo sacro per lasciarlo affondare, e allora lasciarlo così in sospeso ti pare l'unico modo per non farlo cadere nel fango delle bassezze che si compiono quando gli umani iniziano a non capirsi più.
Devo dire che purtroppo, e d'altronde non mi aspettavo niente di diverso, alcune cose brutte sono state dette e fatte e tanta fiducia è stata sostiuita da tanta amarezza, a questo punto non penso che potrei tornare indietro perché troppi dei miei tesori sono andati a finire in mano ad altri e sono diventati fango, niente altro che fango e parole inutili.
I miei sentimenti rimarranno sospesi in quell'arco di tempo che mi è stato concesso per vivere accanto a qualcuno di così speciale, rimarranno lì come un'istantanea, così come il nodo in gola che ormai non mi abbandona più e che anzi stringe sempre di più ogni volta che penso al passato, ogni volta che penso a te.
Solo per te
convinco le stelle
a disegnare nel cielo infinito
qualcosa che somiglia a te
solo per te
io cambierò pelle
per non sentir le stagioni passare
senza di te
come la neve non sa
coprire tutta la città
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la neve non sa
coprire tutta la città
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
è per te
è per te
è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
Solo per te (Negramaro)
domenica, ottobre 04, 2009
Another war

Ho le mani nella polvere, ma sto tentando con tutte le forze di far leva sui polsi per alzarmi, prima o poi riuscirò a tenere gli occhi aperti senza che mi brucino per il vento e per la sabbia che vi entra.
Il mio elmo pesa e non ho davvero idea di dove sia la mia spada, la mia armatura riporta parecchie ammaccature, dio se solo potessi libermene un attimo! uno solo...solo per tornare a sentire l'aria e il sole che battono sulla pelle, come facevo la primavera scorsa, quando tutto mi sembrava così facile, quando potevo camminare nei prati e per le valli portando il mio destriero a mano senza fretta godendo dei tramonti e delle albe e fermandomi a bere finchè...finché non è scoppiata la maledetta estate!
Ma non è questo il momento dei ricordi, questo è il momento di tornare ad essere spada, scudo e armatura per proteggermi.
Stringo l'elsa, calzo l'elmo e sono pronta per un'altra guerra.
p.s. (o.m.t.f.y.a.)
giovedì, ottobre 01, 2009
One more time a song.
I Negramaro in questo periodo sembrano cantare solo per me, certe canzoni dicono esattamente le parole che io non trovo mai quando ne avrei bisogno.
Stringi tra i denti quei tuoi pensieri che lisci come l'olio
vanno
infondo alla pancia quelli di ieri
speri non risalgano mai più nella gola
per non dover poi dire
mai più quel che pensi a me che non so più capire te..
me..te..me..te..me...
respiri tra i denti i miei pensieri
prima che ritornino
quaggiù nella pancia quelli di ieri
speri non dover sentire mai più dalle labbra
che ti han saputo dire
di più dei pensieri che non ti so spiegare mai...
stringi forte al petto quell'attimo che c'è
se ti porti dietro il mondo
porta dietro pure me...
e non mi resta che allacciare un paio d'ali alla mia testa
e lasciare i dubbi tutti a una finestra
per quel paio d'ali fuori è ancora festa
perché non ho molto tempo
e non mi resta..
stringi, stringi, stringi,stri..
Stringi tra i denti quei tuoi pensieri
che lisci come l'olio vanno
giù nella pancia quelli di ieri..
no no non risalgono mai più nella gola
mai più quel che pensi a me che non so più capire te..
te..me..te..me..
se ti porti dietro il mondo porta dietro pure me
e non mi resta che allacciare un paio d'ali alla mia testa
e lasciare i dubbi tutti a una finestra
per quel paio d'ali fuori è ancora festa
perché non ho molto tempo
e non mi resta
incollato un paio d’ali alla mia testa
e ho lasciato i dubbi tutti
a una finestra
per quel paio d'ali sai non è più festa
perché non è molto il tempo che mi resta...
non mi resta, non mi resta, incollato un paio d'ali a questa testa
si ma tu stringi, stringi, stringi, stringi, stringi, stringimi sulla finestra
se ti porti dietro il mondo porta dietro pure me
La Finestra (Negramaro)
Stringi tra i denti quei tuoi pensieri che lisci come l'olio
vanno
infondo alla pancia quelli di ieri
speri non risalgano mai più nella gola
per non dover poi dire
mai più quel che pensi a me che non so più capire te..
me..te..me..te..me...
respiri tra i denti i miei pensieri
prima che ritornino
quaggiù nella pancia quelli di ieri
speri non dover sentire mai più dalle labbra
che ti han saputo dire
di più dei pensieri che non ti so spiegare mai...
stringi forte al petto quell'attimo che c'è
se ti porti dietro il mondo
porta dietro pure me...
e non mi resta che allacciare un paio d'ali alla mia testa
e lasciare i dubbi tutti a una finestra
per quel paio d'ali fuori è ancora festa
perché non ho molto tempo
e non mi resta..
stringi, stringi, stringi,stri..
Stringi tra i denti quei tuoi pensieri
che lisci come l'olio vanno
giù nella pancia quelli di ieri..
no no non risalgono mai più nella gola
mai più quel che pensi a me che non so più capire te..
te..me..te..me..
se ti porti dietro il mondo porta dietro pure me
e non mi resta che allacciare un paio d'ali alla mia testa
e lasciare i dubbi tutti a una finestra
per quel paio d'ali fuori è ancora festa
perché non ho molto tempo
e non mi resta
incollato un paio d’ali alla mia testa
e ho lasciato i dubbi tutti
a una finestra
per quel paio d'ali sai non è più festa
perché non è molto il tempo che mi resta...
non mi resta, non mi resta, incollato un paio d'ali a questa testa
si ma tu stringi, stringi, stringi, stringi, stringi, stringimi sulla finestra
se ti porti dietro il mondo porta dietro pure me
La Finestra (Negramaro)
mercoledì, settembre 30, 2009
venerdì, settembre 25, 2009
"I'm well aware of how it aches"
mai come adesso questa canzone su tutte calza con il mio stato d'animo.
You are one of God's mistakes,
You crying, tragic waste of skin,
I'm well aware of how it aches ,
And you still won't let me in.
Now I'm breaking down your door,
To try and save your swollen face ,
Though I don't like you anymore,
You lying, trying waste of space..
Before our innocence was lost,
You were always one of those ,
Blessed with lucky sevens ,
And the voice that made me cry .
My Oh My.
You were mother nature's son ,
Someone to whom I could relate ,
Your needle and your damage done,
Remains a sordid twist of fate.
Now I'm trying to wake you up ,
To pull you from the liquid sky ,
Coz if I don't we'll both end up ,
With just your song to say goodbye.
My Oh My.
A song to say goodbye,
A song to say goodbye ,
A song to say...
Before our innocence was lost,
You were always one of those,
Blessed with lucky sevens,
And the voice that made me cry.
It's a song to say goodbye
Song to say Goodbye (Placebo)
You are one of God's mistakes,
You crying, tragic waste of skin,
I'm well aware of how it aches ,
And you still won't let me in.
Now I'm breaking down your door,
To try and save your swollen face ,
Though I don't like you anymore,
You lying, trying waste of space..
Before our innocence was lost,
You were always one of those ,
Blessed with lucky sevens ,
And the voice that made me cry .
My Oh My.
You were mother nature's son ,
Someone to whom I could relate ,
Your needle and your damage done,
Remains a sordid twist of fate.
Now I'm trying to wake you up ,
To pull you from the liquid sky ,
Coz if I don't we'll both end up ,
With just your song to say goodbye.
My Oh My.
A song to say goodbye,
A song to say goodbye ,
A song to say...
Before our innocence was lost,
You were always one of those,
Blessed with lucky sevens,
And the voice that made me cry.
It's a song to say goodbye
Song to say Goodbye (Placebo)
sabato, settembre 12, 2009
the stagnant pool
persa
lungo strade che non portano in nessun posto
un piede dopo l'altro
a tentoni in mezzo alla nebbia
cerco di respirare a pieni polmoni
per avvertire almeno la sensazione del freddo
ma nulla
il mio corpo s'è spento
è un fardello pesante che vaga su questa terra in cerca di chissà cosa
sono stanca
stanca di dovermi affrontare
stanca di dovermi capire
stanca di dovere qualcosa
stanca di riflettere un'immagine di me stessa che non mi appartiene più.
è ora di riprendere in spalla questa mia pesante leggerezza che non ha mai collimato con questi posti
lasciare tutto e andare via
perchè queste sono solo acque stagnanti.
lungo strade che non portano in nessun posto
un piede dopo l'altro
a tentoni in mezzo alla nebbia
cerco di respirare a pieni polmoni
per avvertire almeno la sensazione del freddo
ma nulla
il mio corpo s'è spento
è un fardello pesante che vaga su questa terra in cerca di chissà cosa
sono stanca
stanca di dovermi affrontare
stanca di dovermi capire
stanca di dovere qualcosa
stanca di riflettere un'immagine di me stessa che non mi appartiene più.
è ora di riprendere in spalla questa mia pesante leggerezza che non ha mai collimato con questi posti
lasciare tutto e andare via
perchè queste sono solo acque stagnanti.
venerdì, settembre 04, 2009
Quando vai via da me porta via quello che sei
sai che peso su di me la tua pelle se poi non c'è
tanto non mi importa quanto cielo dovrò strappare
per coprire e accarezzare quel sorriso
che neanche il mare sa di avere
e se sarai via da me io sarò quello che sei
tu sai che peso ha su di te la mia pelle se poi non c'è
tanto non m'importa quanto cielo dovrò strappare
per coprire e accarezzare quel sorriso
che neanche il mare sa di avere
e non mi importa se anche il cielo non sa aspettare
a lui io dirò
che neanche il mare pensa di avere grandezza uguale
e solo solo e niente perchè
non m'importa
neanche il cielo sa più guardare
ed io fra le stelle
vengo a cercare quel sorriso
che neanche il mare sa di avere
e non mi importa
quanto il cielo dovrà aspettare
a lui io dirò che neanche il mare pensa di avere grandezza uguale
"Neanche il mare"
Negramaro
giovedì, agosto 27, 2009
Going under
Turbinii di nuvole cariche di pioggia
si abbattono sui miei castelli di sabbia
la crudeltà del cuore
sta superando la ferma razionalità della mente.
La mia strada ha ripreso a correre impazzita
e stavolta non ho idea di dove mi porterà
Avevo sotterrato l'ascia di guerra
ma a quanto pare non era abbastanza profonda.
In questo istante ci sono solo due due frasi
che mettono in accordo mente e cuore
"è sempre troppo tardi
ed è sempre troppo poco"
si abbattono sui miei castelli di sabbia
la crudeltà del cuore
sta superando la ferma razionalità della mente.
La mia strada ha ripreso a correre impazzita
e stavolta non ho idea di dove mi porterà
Avevo sotterrato l'ascia di guerra
ma a quanto pare non era abbastanza profonda.
In questo istante ci sono solo due due frasi
che mettono in accordo mente e cuore
"è sempre troppo tardi
ed è sempre troppo poco"
martedì, febbraio 17, 2009
novel 00.2
Le vane promesse si andavano accumulando sugli scaffali di una vita intera, parole su parole messe lì unicamente per prendere la polvere dell'incuranza di un'esistenza materialista e piatta, non si poteva nemmeno chiamare "una vita" quella, non era vivere il ripetersi dei giorni, il logorio di una mente che non trovava pace, l'andirivieni dei rimorsi e dei rimpianti, i se e i ma formavano pile e proiettavano ombre sul pavimento e la luce diminuiva sempre di più, lei, pur essendo cosciente di quanto le stesse accadendo, di quanto fosse forte il legame nauseabondo con tutta questa zavorra, era in mezzo a quel caos, giaceva lì come paralizzata, riuscendo solo a compiere gli stessi piccoli movimenti che le permettevano di non urtare alcun ostacolo, eppure...eppure adesso vedeva le cose chiaramente, riusciva a percepire lo strato di occlusione che non le permetteva di respirare, sentiva la superficialità dei giorni passati e se ne disgustava, ma perchè non reagiva, si chiedeva, era meglio continuare ad essere accorti nel non far crollare le pile d'ombra che la attorniavano o era forse più facile allungare una mano e buttare giù una, due, tre, tutte le torri che poteva, nel più breve tempo possibile, giù tutte le certezze, tutte le illusioni, tutte le favole con principi e principesse, via la felicità di una vita al sicuro con casa, giardino, cane, bambini, marito bleah! ma che cazzo non poteva essere tutto lì.
All'inizio di un cammino tutto appare dorato, come la strada verso Oz, ma basta guardarla in prospettiva per capire che è una pia illusione, per fortuna all'inizio di questo cammino ciò che le appariva chiaro era unicamente il profondo divario tra la via che porta al bene e quella che porta al male, troppo facile, le strade costellate di buoni propositi sono buie, tortuose, difficili da imboccare e spesso non si capisce dove portino, le vie che portano all'inferno invece, sono larghe, illuminate, dritte fino all'orizzonte, quando le imbocchi sai perfettamente dove andrai a finire, e allora, continuava a chiedersi, perchè continuare a domandarsi quale delle due prendere, quando la risposta, a questo punto della vita poteva essere una sola, prendi la strada per l'inferno e non pentirtene mai, perchè chi si pente si condanna a soffrire.
Allungò una mano davanti a sè, poi l'altra e infine fece forza sulle gambe per mettersi in piedi "bene" disse "ho trovato la forza di alzarmi, adesso posso lasciarmi questo schifo alle spalle e fanculo la stabilità e la tranquillità, fanculo tutto, io vado via"
All'inizio di un cammino tutto appare dorato, come la strada verso Oz, ma basta guardarla in prospettiva per capire che è una pia illusione, per fortuna all'inizio di questo cammino ciò che le appariva chiaro era unicamente il profondo divario tra la via che porta al bene e quella che porta al male, troppo facile, le strade costellate di buoni propositi sono buie, tortuose, difficili da imboccare e spesso non si capisce dove portino, le vie che portano all'inferno invece, sono larghe, illuminate, dritte fino all'orizzonte, quando le imbocchi sai perfettamente dove andrai a finire, e allora, continuava a chiedersi, perchè continuare a domandarsi quale delle due prendere, quando la risposta, a questo punto della vita poteva essere una sola, prendi la strada per l'inferno e non pentirtene mai, perchè chi si pente si condanna a soffrire.
Allungò una mano davanti a sè, poi l'altra e infine fece forza sulle gambe per mettersi in piedi "bene" disse "ho trovato la forza di alzarmi, adesso posso lasciarmi questo schifo alle spalle e fanculo la stabilità e la tranquillità, fanculo tutto, io vado via"
sabato, gennaio 31, 2009
novel 00.1
Un nuovo mondo le si apriva dinnanzi, era ben consapevole che tutto ciò sarebbe potuto sparire per sempre, o che avrebbe potuto per sempre cambiare il corso della sua vita, dei suoi pensieri, delle sue azioni, di tutto ciò che era stata fino a quel momento, dipendeva solo da lei, da quanta forza avrebbe messo nel tenere a sè quelle nuove sensazioni, dall'esito della lotta feroce, che stava avendo luogo nella sua anima, sarebbe dipesa la sua vita da quel momento in poi.
Sì alzò barcollando, quasi incredula di quanto le stesse accadendo, non aveva mai pensato che i sentimenti, essendo intangibilii, potessero avere ripercussioni tanto concrete sul corpo di una persona, e d'altronde come avrebbe potuto, una persona che nella propria vita aveva sempre messo se stessa al secondo posto, senza curarsi delle conseguenze che questo atteggiamento avrebbe avuto su di lei, come poteva una persona che aveva sempre ignorato i propri pensieri, convinta che quelli degli altri valessero di più, una persona che fino ad allora si era volutamente annullata, come poteva sapere che i sentimenti sono in grado di distruggere un fisico umano, dannazione!
"Hai scelto tu di annullarti, nessuno ha colpa, se ti fai esca gli altri ti mangiano e perchè non dovrebbero?" questo era il primo passo, essenziale, tagliente, bruciante come sale sulle ferite, questa affermazione era il primo mattone del muro. AHH! Dio, sembrava che le avessero levato un peso enorme portato da sempre, era come se fosse nata con una calotta pesante che le impediva di guardare con limpidezza alle cose del mondo, ma la cosa più spettacolare fu che solo nel preciso istante in cui sentì la nuova sensazione di leggerezza capì di aver portato un macigno fino a quel momento e allora cominciò a ridere e a piangere insieme, era stanca ma non voleva sedersi, avrebbe voluto cantare dalla gioia ma la voce era come sparita in un singhiozzo che le stringeva la gola con asfissiante ritmicità.
Come un travaglio che precede il parto, la duplicità di questo nuovo stato si protrasse per alcune ore, finchè la gola si sciolse e ne uscì un grido che diventò una risata e morì in una frase "sono libera! Dio grazie! sono libera! libera! libera!"
Sì alzò barcollando, quasi incredula di quanto le stesse accadendo, non aveva mai pensato che i sentimenti, essendo intangibilii, potessero avere ripercussioni tanto concrete sul corpo di una persona, e d'altronde come avrebbe potuto, una persona che nella propria vita aveva sempre messo se stessa al secondo posto, senza curarsi delle conseguenze che questo atteggiamento avrebbe avuto su di lei, come poteva una persona che aveva sempre ignorato i propri pensieri, convinta che quelli degli altri valessero di più, una persona che fino ad allora si era volutamente annullata, come poteva sapere che i sentimenti sono in grado di distruggere un fisico umano, dannazione!
"Hai scelto tu di annullarti, nessuno ha colpa, se ti fai esca gli altri ti mangiano e perchè non dovrebbero?" questo era il primo passo, essenziale, tagliente, bruciante come sale sulle ferite, questa affermazione era il primo mattone del muro. AHH! Dio, sembrava che le avessero levato un peso enorme portato da sempre, era come se fosse nata con una calotta pesante che le impediva di guardare con limpidezza alle cose del mondo, ma la cosa più spettacolare fu che solo nel preciso istante in cui sentì la nuova sensazione di leggerezza capì di aver portato un macigno fino a quel momento e allora cominciò a ridere e a piangere insieme, era stanca ma non voleva sedersi, avrebbe voluto cantare dalla gioia ma la voce era come sparita in un singhiozzo che le stringeva la gola con asfissiante ritmicità.
Come un travaglio che precede il parto, la duplicità di questo nuovo stato si protrasse per alcune ore, finchè la gola si sciolse e ne uscì un grido che diventò una risata e morì in una frase "sono libera! Dio grazie! sono libera! libera! libera!"
giovedì, gennaio 29, 2009
novel 00
Lacrime limpide e rotonde come perle le scorrevano sulle guance, mentre si mordeva le labbra combattendo invano il tremito del mento e sussurrando a se stessa "devo farci i conti devo farci i conti devo farci i conti" ah! Sapeva perfettamente che ciò non sarebbe avvenuto, almeno non nel breve tempo che le era concesso, non si poteva certo pretendere che questa ragazza raccogliesse la propria forza, sparsa ormai in una moltitudine di persone che l'avevano amata e odiata, ferita e consolata, lasciata e ripresa e ancora lasciata e alla quale lei aveva dato amore, odio, confidenza, amicizia, sdegno, indignazione, sesso, aveva sempre e solo dato, dato, dato, senza mai fermarsi, senza mai chiedersi se fosse giusto o no, perchè perdere tempo a porsi domande quando puoi avere le risposte giocandoti la partita, giusto? Sbagliato, forse a questo punto della vita, si chiedeva, sarebbe stato necessario e prudente soffermarsi un attimo prima di tendere una mano o regalare un sorriso, in fondo quando chiediamo così tanto a noi stessi dobbiamo tener presente che non siamo pozzi senza fondo, arriva il momento in cui devi per forza dire basta, e lei lo stava dicendo, quella sera, seduta sulle proprie ginocchia con in mano i suoi fogli ancora immacolati ai quali sembrava stesse chiedendo perdono per averli ignorati fino ad allora, tanto li stringeva forte al petto, dondolandosi in attesa di sentire quel piccolo scatto che fa il cuore quando inizia la fase del riscatto, quando da buono diventi cattivo, come nei cartoni animati, solo meno divertente e non esiste la formula magica per tornare indietro.
Piano piano le lacrime si seccarono lasciando la loro scia salina, il respiro da affannoso divenne profondo e ritmato, il mento riacquistò il controllo, alzò lo sguardo e fissò il vuoto, dritto davanti a lei, una nuova espressione galleggiava nei suoi occhi e dentro di lei aleggiava un monito "da ora esisto solo io esisto solo io esisto solo io..."
Piano piano le lacrime si seccarono lasciando la loro scia salina, il respiro da affannoso divenne profondo e ritmato, il mento riacquistò il controllo, alzò lo sguardo e fissò il vuoto, dritto davanti a lei, una nuova espressione galleggiava nei suoi occhi e dentro di lei aleggiava un monito "da ora esisto solo io esisto solo io esisto solo io..."
sabato, gennaio 24, 2009
monster
...il mio malessere interno torna a farsi sentire, bruciante, insistente e insidioso, non si ferma di fronte a nulla, leva il sapore alle cose, il colore alle giornate, la vivacità alle emozioni, mi trovo riversa su giorni bui come questo nei quali vorrei solo vomitarmi fuori da questo schifo, solo che non ne so parlare, non riesco a dargli forma, non prende nessun tipo di rappresentazione che la mente umana possa cogliere ed io mi trovo da sola a vagare in questa terra desolata che mi abita.
continuo a passare e ripassare sempre per lo stesso punto e ogni volta è sempre più doloroso e sempre meno facile da oltrepassare o anche soltanto da ignorare, alcune volte mi siedo e mi prendo la testa tra le mani, vorrei riuscire a tendere la mano e chiedere aiuto ma non ci riesco, non sono in grado, non so dare un nome al mostro che mi abita, o forse al mostro che sono, non ho la forza di liberarmene, ma che importanza ha ormai...
continuo a passare e ripassare sempre per lo stesso punto e ogni volta è sempre più doloroso e sempre meno facile da oltrepassare o anche soltanto da ignorare, alcune volte mi siedo e mi prendo la testa tra le mani, vorrei riuscire a tendere la mano e chiedere aiuto ma non ci riesco, non sono in grado, non so dare un nome al mostro che mi abita, o forse al mostro che sono, non ho la forza di liberarmene, ma che importanza ha ormai...
domenica, gennaio 11, 2009
position
la mia nave
è ferma da tempo immemore
rimasta a ballonzolare tra i flutti incerti e insapori
di una vita senza via
di storia senza storia
è giunto il tempo di mollare gli ormeggi
di affrontare i mari in tempesta
di combattere contro i venti
e pretendere che essi gonfino le mie vele
il mio sguardo spinge oltre l'orizzonte
la mia mano trattiene la cima ancora per un po'
sto prendendo respiro
tra un po' le mie dita saranno aperte.
saluto la mia indecisione mascherata da destrezza
la mia felina capacità nello schivare gli affronti
il mio orgoglio vestito di saggezza
la cima è libera
le dita sono sciolte
è ora di prendere posizione.
è ferma da tempo immemore
rimasta a ballonzolare tra i flutti incerti e insapori
di una vita senza via
di storia senza storia
è giunto il tempo di mollare gli ormeggi
di affrontare i mari in tempesta
di combattere contro i venti
e pretendere che essi gonfino le mie vele
il mio sguardo spinge oltre l'orizzonte
la mia mano trattiene la cima ancora per un po'
sto prendendo respiro
tra un po' le mie dita saranno aperte.
saluto la mia indecisione mascherata da destrezza
la mia felina capacità nello schivare gli affronti
il mio orgoglio vestito di saggezza
la cima è libera
le dita sono sciolte
è ora di prendere posizione.
martedì, ottobre 14, 2008
dark room
questa è una vita per la quale non vale nemmeno la pena emettere respiri
questi sono giorni in cui niente ha colore
niente ha un senso
tutto ciò che mi circonda riesce solo ad essere pesante e inutile.
vorrei liberarmi da ogni peso
da ogni pensiero parassita
da ogni strato di indegna freddezza che sta avvolgendo la mia anima.
questi sono giorni in cui il sole non sorge
in cui non esiste più una fine, perchè non c'è inizio
questo è solo uno stagno mefitico sopra alle sabbie mobili.
sono giorni che non passano mai
sono giorni che non rientro in me
eppure non ricordo di esserne uscita.
questi sono giorni in cui niente ha colore
niente ha un senso
tutto ciò che mi circonda riesce solo ad essere pesante e inutile.
vorrei liberarmi da ogni peso
da ogni pensiero parassita
da ogni strato di indegna freddezza che sta avvolgendo la mia anima.
questi sono giorni in cui il sole non sorge
in cui non esiste più una fine, perchè non c'è inizio
questo è solo uno stagno mefitico sopra alle sabbie mobili.
sono giorni che non passano mai
sono giorni che non rientro in me
eppure non ricordo di esserne uscita.
mercoledì, luglio 02, 2008
Highway to hell

...ci sono delle volte in cui non si può fare a meno di fare alcune cose, momenti in cui il nostro essere più profondo prende il sopravvento e si rischia di farsi male...davvero male, ma si rischia di ferirsi in maniera più profonda se si cerca di contrastare le proprie forze interne, dentro ognuno di noi scorre un fiume che sa perfettamente qual'è il suo corso, e mentre noi siamo convinti di condurre la nostra vita, lui continua a scorrere travolgendo e sconvolgendo i nostri bei piani, tentare di frenare questo fiume ha solo due effetti: o ci si trova insoddisfatti e tristi o prima o poi ci si fa travolgere inesorabilmente...io ho imparato ad ascoltare il mio fiume interno, a non avere paura di seguirne il corso e di stare al passo con la corrente, d'altronde meglio ferirsi seguendo la propria forza interna che rimanere composti in un dolore sordo e continuo.
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