giovedì, ottobre 08, 2009

Jumping back

Ho deciso di fare un salto indietro, ho lasciato sulla strada pezzi che forse non combaceranno più con quello che sarò, ma che saranno sempre importanti e che avranno sempre un posto dentro, ho lasciato dietro di me una persona molto speciale, una persona alla quale credo sarò sempre legata, qualcuno che con molta semplicità mi ha fatto capire cosa volesse dire amare davvero, qualcuno che mi ha regalato forse gli attimi più belli e sereni di tutta la mia vita, che mi ha fatta sentire viva quando credevo di non esserlo più, che mi ha fatto capire che dovevo reagire e che dovevo ritrovare la forza che avevo seppellito sotto metri di ansie e di paure.
A questa persona io vorrei dire che a volte, per amore, si fanno delle scelte incomprensibili, scelte difficili da compiere e da capire per chi guarda dall'esterno, a volte si decide di soffrire per affrontare la verità, perché trascinarsi nel tentativo di occultare un malessere e far finta di nulla significherebbe innalzare muri di bugie e di omertà, e quell'amore che si è vissuto è troppo sacro per lasciarlo affondare, e allora lasciarlo così in sospeso ti pare l'unico modo per non farlo cadere nel fango delle bassezze che si compiono quando gli umani iniziano a non capirsi più.
Devo dire che purtroppo, e d'altronde non mi aspettavo niente di diverso, alcune cose brutte sono state dette e fatte e tanta fiducia è stata sostiuita da tanta amarezza, a questo punto non penso che potrei tornare indietro perché troppi dei miei tesori sono andati a finire in mano ad altri e sono diventati fango, niente altro che fango e parole inutili.
I miei sentimenti rimarranno sospesi in quell'arco di tempo che mi è stato concesso per vivere accanto a qualcuno di così speciale, rimarranno lì come un'istantanea, così come il nodo in gola che ormai non mi abbandona più e che anzi stringe sempre di più ogni volta che penso al passato, ogni volta che penso a te.


Solo per te
convinco le stelle
a disegnare nel cielo infinito
qualcosa che somiglia a te

solo per te
io cambierò pelle
per non sentir le stagioni passare
senza di te

come la neve non sa
coprire tutta la città

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la neve non sa
coprire tutta la città

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

è per te
è per te
è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te



Solo per te (Negramaro)

domenica, ottobre 04, 2009

Another war






Ho le mani nella polvere, ma sto tentando con tutte le forze di far leva sui polsi per alzarmi, prima o poi riuscirò a tenere gli occhi aperti senza che mi brucino per il vento e per la sabbia che vi entra.
Il mio elmo pesa e non ho davvero idea di dove sia la mia spada, la mia armatura riporta parecchie ammaccature, dio se solo potessi libermene un attimo! uno solo...solo per tornare a sentire l'aria e il sole che battono sulla pelle, come facevo la primavera scorsa, quando tutto mi sembrava così facile, quando potevo camminare nei prati e per le valli portando il mio destriero a mano senza fretta godendo dei tramonti e delle albe e fermandomi a bere finchè...finché non è scoppiata la maledetta estate!
Ma non è questo il momento dei ricordi, questo è il momento di tornare ad essere spada, scudo e armatura per proteggermi.
Stringo l'elsa, calzo l'elmo e sono pronta per un'altra guerra.


p.s. (o.m.t.f.y.a.)

giovedì, ottobre 01, 2009

One more time a song.

I Negramaro in questo periodo sembrano cantare solo per me, certe canzoni dicono esattamente le parole che io non trovo mai quando ne avrei bisogno.




Stringi tra i denti quei tuoi pensieri che lisci come l'olio
vanno
infondo alla pancia quelli di ieri
speri non risalgano mai più nella gola
per non dover poi dire
mai più quel che pensi a me che non so più capire te..

me..te..me..te..me...

respiri tra i denti i miei pensieri
prima che ritornino
quaggiù nella pancia quelli di ieri
speri non dover sentire mai più dalle labbra
che ti han saputo dire
di più dei pensieri che non ti so spiegare mai...

stringi forte al petto quell'attimo che c'è
se ti porti dietro il mondo
porta dietro pure me...

e non mi resta che allacciare un paio d'ali alla mia testa
e lasciare i dubbi tutti a una finestra

per quel paio d'ali fuori è ancora festa
perché non ho molto tempo
e non mi resta..

stringi, stringi, stringi,stri..

Stringi tra i denti quei tuoi pensieri
che lisci come l'olio vanno
giù nella pancia quelli di ieri..
no no non risalgono mai più nella gola
mai più quel che pensi a me che non so più capire te..
te..me..te..me..

se ti porti dietro il mondo porta dietro pure me

e non mi resta che allacciare un paio d'ali alla mia testa
e lasciare i dubbi tutti a una finestra
per quel paio d'ali fuori è ancora festa
perché non ho molto tempo
e non mi resta

incollato un paio d’ali alla mia testa
e ho lasciato i dubbi tutti
a una finestra
per quel paio d'ali sai non è più festa
perché non è molto il tempo che mi resta...
non mi resta, non mi resta, incollato un paio d'ali a questa testa

si ma tu stringi, stringi, stringi, stringi, stringi, stringimi sulla finestra

se ti porti dietro il mondo porta dietro pure me




La Finestra (Negramaro)

mercoledì, settembre 30, 2009

...

...a volte l'ira fa dire cose che non avremmo mai voluto dire...

venerdì, settembre 25, 2009

"I'm well aware of how it aches"

mai come adesso questa canzone su tutte calza con il mio stato d'animo.

You are one of God's mistakes,
You crying, tragic waste of skin,
I'm well aware of how it aches ,
And you still won't let me in.
Now I'm breaking down your door,
To try and save your swollen face ,
Though I don't like you anymore,
You lying, trying waste of space..

Before our innocence was lost,
You were always one of those ,
Blessed with lucky sevens ,
And the voice that made me cry .
My Oh My.

You were mother nature's son ,
Someone to whom I could relate ,
Your needle and your damage done,
Remains a sordid twist of fate.
Now I'm trying to wake you up ,
To pull you from the liquid sky ,
Coz if I don't we'll both end up ,
With just your song to say goodbye.
My Oh My.

A song to say goodbye,
A song to say goodbye ,
A song to say...

Before our innocence was lost,
You were always one of those,
Blessed with lucky sevens,
And the voice that made me cry.

It's a song to say goodbye




Song to say Goodbye (Placebo)

sabato, settembre 12, 2009

the stagnant pool

persa
lungo strade che non portano in nessun posto
un piede dopo l'altro
a tentoni in mezzo alla nebbia
cerco di respirare a pieni polmoni
per avvertire almeno la sensazione del freddo
ma nulla
il mio corpo s'è spento
è un fardello pesante che vaga su questa terra in cerca di chissà cosa
sono stanca
stanca di dovermi affrontare
stanca di dovermi capire
stanca di dovere qualcosa
stanca di riflettere un'immagine di me stessa che non mi appartiene più.
è ora di riprendere in spalla questa mia pesante leggerezza che non ha mai collimato con questi posti
lasciare tutto e andare via
perchè queste sono solo acque stagnanti.

venerdì, settembre 04, 2009


Quando vai via da me porta via quello che sei
sai che peso su di me la tua pelle se poi non c'è
tanto non mi importa quanto cielo dovrò strappare
per coprire e accarezzare quel sorriso
che neanche il mare sa di avere
e se sarai via da me io sarò quello che sei
tu sai che peso ha su di te la mia pelle se poi non c'è
tanto non m'importa quanto cielo dovrò strappare
per coprire e accarezzare quel sorriso
che neanche il mare sa di avere
e non mi importa se anche il cielo non sa aspettare
a lui io dirò
che neanche il mare pensa di avere grandezza uguale
e solo solo e niente perchè
non m'importa
neanche il cielo sa più guardare
ed io fra le stelle
vengo a cercare quel sorriso
che neanche il mare sa di avere
e non mi importa
quanto il cielo dovrà aspettare
a lui io dirò che neanche il mare pensa di avere grandezza uguale




"Neanche il mare"
Negramaro

giovedì, agosto 27, 2009

Going under

Turbinii di nuvole cariche di pioggia
si abbattono sui miei castelli di sabbia
la crudeltà del cuore
sta superando la ferma razionalità della mente.

La mia strada ha ripreso a correre impazzita
e stavolta non ho idea di dove mi porterà

Avevo sotterrato l'ascia di guerra
ma a quanto pare non era abbastanza profonda.

In questo istante ci sono solo due due frasi
che mettono in accordo mente e cuore

"è sempre troppo tardi
ed è sempre troppo poco
"

martedì, febbraio 17, 2009

novel 00.2

Le vane promesse si andavano accumulando sugli scaffali di una vita intera, parole su parole messe lì unicamente per prendere la polvere dell'incuranza di un'esistenza materialista e piatta, non si poteva nemmeno chiamare "una vita" quella, non era vivere il ripetersi dei giorni, il logorio di una mente che non trovava pace, l'andirivieni dei rimorsi e dei rimpianti, i se e i ma formavano pile e proiettavano ombre sul pavimento e la luce diminuiva sempre di più, lei, pur essendo cosciente di quanto le stesse accadendo, di quanto fosse forte il legame nauseabondo con tutta questa zavorra, era in mezzo a quel caos, giaceva lì come paralizzata, riuscendo solo a compiere gli stessi piccoli movimenti che le permettevano di non urtare alcun ostacolo, eppure...eppure adesso vedeva le cose chiaramente, riusciva a percepire lo strato di occlusione che non le permetteva di respirare, sentiva la superficialità dei giorni passati e se ne disgustava, ma perchè non reagiva, si chiedeva, era meglio continuare ad essere accorti nel non far crollare le pile d'ombra che la attorniavano o era forse più facile allungare una mano e buttare giù una, due, tre, tutte le torri che poteva, nel più breve tempo possibile, giù tutte le certezze, tutte le illusioni, tutte le favole con principi e principesse, via la felicità di una vita al sicuro con casa, giardino, cane, bambini, marito bleah! ma che cazzo non poteva essere tutto lì.
All'inizio di un cammino tutto appare dorato, come la strada verso Oz, ma basta guardarla in prospettiva per capire che è una pia illusione, per fortuna all'inizio di questo cammino ciò che le appariva chiaro era unicamente il profondo divario tra la via che porta al bene e quella che porta al male, troppo facile, le strade costellate di buoni propositi sono buie, tortuose, difficili da imboccare e spesso non si capisce dove portino, le vie che portano all'inferno invece, sono larghe, illuminate, dritte fino all'orizzonte, quando le imbocchi sai perfettamente dove andrai a finire, e allora, continuava a chiedersi, perchè continuare a domandarsi quale delle due prendere, quando la risposta, a questo punto della vita poteva essere una sola, prendi la strada per l'inferno e non pentirtene mai, perchè chi si pente si condanna a soffrire.
Allungò una mano davanti a sè, poi l'altra e infine fece forza sulle gambe per mettersi in piedi "bene" disse "ho trovato la forza di alzarmi, adesso posso lasciarmi questo schifo alle spalle e fanculo la stabilità e la tranquillità, fanculo tutto, io vado via"

sabato, gennaio 31, 2009

novel 00.1

Un nuovo mondo le si apriva dinnanzi, era ben consapevole che tutto ciò sarebbe potuto sparire per sempre, o che avrebbe potuto per sempre cambiare il corso della sua vita, dei suoi pensieri, delle sue azioni, di tutto ciò che era stata fino a quel momento, dipendeva solo da lei, da quanta forza avrebbe messo nel tenere a sè quelle nuove sensazioni, dall'esito della lotta feroce, che stava avendo luogo nella sua anima, sarebbe dipesa la sua vita da quel momento in poi.
Sì alzò barcollando, quasi incredula di quanto le stesse accadendo, non aveva mai pensato che i sentimenti, essendo intangibilii, potessero avere ripercussioni tanto concrete sul corpo di una persona, e d'altronde come avrebbe potuto, una persona che nella propria vita aveva sempre messo se stessa al secondo posto, senza curarsi delle conseguenze che questo atteggiamento avrebbe avuto su di lei, come poteva una persona che aveva sempre ignorato i propri pensieri, convinta che quelli degli altri valessero di più, una persona che fino ad allora si era volutamente annullata, come poteva sapere che i sentimenti sono in grado di distruggere un fisico umano, dannazione!
"Hai scelto tu di annullarti, nessuno ha colpa, se ti fai esca gli altri ti mangiano e perchè non dovrebbero?" questo era il primo passo, essenziale, tagliente, bruciante come sale sulle ferite, questa affermazione era il primo mattone del muro. AHH! Dio, sembrava che le avessero levato un peso enorme portato da sempre, era come se fosse nata con una calotta pesante che le impediva di guardare con limpidezza alle cose del mondo, ma la cosa più spettacolare fu che solo nel preciso istante in cui sentì la nuova sensazione di leggerezza capì di aver portato un macigno fino a quel momento e allora cominciò a ridere e a piangere insieme, era stanca ma non voleva sedersi, avrebbe voluto cantare dalla gioia ma la voce era come sparita in un singhiozzo che le stringeva la gola con asfissiante ritmicità.
Come un travaglio che precede il parto, la duplicità di questo nuovo stato si protrasse per alcune ore, finchè la gola si sciolse e ne uscì un grido che diventò una risata e morì in una frase "sono libera! Dio grazie! sono libera! libera! libera!"

giovedì, gennaio 29, 2009

novel 00

Lacrime limpide e rotonde come perle le scorrevano sulle guance, mentre si mordeva le labbra combattendo invano il tremito del mento e sussurrando a se stessa "devo farci i conti devo farci i conti devo farci i conti" ah! Sapeva perfettamente che ciò non sarebbe avvenuto, almeno non nel breve tempo che le era concesso, non si poteva certo pretendere che questa ragazza raccogliesse la propria forza, sparsa ormai in una moltitudine di persone che l'avevano amata e odiata, ferita e consolata, lasciata e ripresa e ancora lasciata e alla quale lei aveva dato amore, odio, confidenza, amicizia, sdegno, indignazione, sesso, aveva sempre e solo dato, dato, dato, senza mai fermarsi, senza mai chiedersi se fosse giusto o no, perchè perdere tempo a porsi domande quando puoi avere le risposte giocandoti la partita, giusto? Sbagliato, forse a questo punto della vita, si chiedeva, sarebbe stato necessario e prudente soffermarsi un attimo prima di tendere una mano o regalare un sorriso, in fondo quando chiediamo così tanto a noi stessi dobbiamo tener presente che non siamo pozzi senza fondo, arriva il momento in cui devi per forza dire basta, e lei lo stava dicendo, quella sera, seduta sulle proprie ginocchia con in mano i suoi fogli ancora immacolati ai quali sembrava stesse chiedendo perdono per averli ignorati fino ad allora, tanto li stringeva forte al petto, dondolandosi in attesa di sentire quel piccolo scatto che fa il cuore quando inizia la fase del riscatto, quando da buono diventi cattivo, come nei cartoni animati, solo meno divertente e non esiste la formula magica per tornare indietro.
Piano piano le lacrime si seccarono lasciando la loro scia salina, il respiro da affannoso divenne profondo e ritmato, il mento riacquistò il controllo, alzò lo sguardo e fissò il vuoto, dritto davanti a lei, una nuova espressione galleggiava nei suoi occhi e dentro di lei aleggiava un monito "da ora esisto solo io esisto solo io esisto solo io..."

sabato, gennaio 24, 2009

monster

...il mio malessere interno torna a farsi sentire, bruciante, insistente e insidioso, non si ferma di fronte a nulla, leva il sapore alle cose, il colore alle giornate, la vivacità alle emozioni, mi trovo riversa su giorni bui come questo nei quali vorrei solo vomitarmi fuori da questo schifo, solo che non ne so parlare, non riesco a dargli forma, non prende nessun tipo di rappresentazione che la mente umana possa cogliere ed io mi trovo da sola a vagare in questa terra desolata che mi abita.
continuo a passare e ripassare sempre per lo stesso punto e ogni volta è sempre più doloroso e sempre meno facile da oltrepassare o anche soltanto da ignorare, alcune volte mi siedo e mi prendo la testa tra le mani, vorrei riuscire a tendere la mano e chiedere aiuto ma non ci riesco, non sono in grado, non so dare un nome al mostro che mi abita, o forse al mostro che sono, non ho la forza di liberarmene, ma che importanza ha ormai...

domenica, gennaio 11, 2009

position

la mia nave
è ferma da tempo immemore
rimasta a ballonzolare tra i flutti incerti e insapori
di una vita senza via
di storia senza storia

è giunto il tempo di mollare gli ormeggi
di affrontare i mari in tempesta
di combattere contro i venti
e pretendere che essi gonfino le mie vele

il mio sguardo spinge oltre l'orizzonte
la mia mano trattiene la cima ancora per un po'
sto prendendo respiro
tra un po' le mie dita saranno aperte.

saluto la mia indecisione mascherata da destrezza
la mia felina capacità nello schivare gli affronti
il mio orgoglio vestito di saggezza
la cima è libera
le dita sono sciolte
è ora di prendere posizione.