mercoledì, ottobre 27, 2010

waste in the sky

quando le mie parole cadono nel vuoto mi sento cadere anche io, non è una questione di risentimento o di approvazione o di chissà quale altro sentimento di riflessione negli altri, ma è il fatto che noi umani abbiamo essenzialmente solo la parola per cercare di esprimere quello che abbiamo dentro, e ci vuole del tempo, non è facile tradurre in parole che aderiscano bene, l'odio, l'amore, l'ansia, la paura, ma a volte capita che siano le parole stesse a venire su da sole, allora le vomiti fuori di getto, così come vengono in quel momento e sono talmente improvvise e spietate come lame, perfette come un guanto che viene sfilato senza fatica dalla mano sulla quale sono stati cuciti, che ti viene quasi da piangere, e lo faresti, dio se lo faresti! e ti senti così sconvolto dopo, per le tue parole, che pensi, aspetti che cambino qualcosa, che ti tornino indietro con una lacrima, con un caldo abbraccio, con qualcosa che ti faccia capire che sei riuscito a toccare qualcuno, invece, cadono nel vuoto, ponf! un rumore sordo, come quando ti cadono le monetine sul letto che le senti solo quando scuoti le coperte la mattina dopo, come quando lasci cadere un sasso sulla sabbia, ponf...nessun rumore udibile da un orecchio che non presta attenzione.
rattrista, io non voglio sentirmi ringraziare perchè dico "ti amo", ma almeno mi piacerebbe sentire il rumore del sassolino nell'acqua, se non altro per riuscire a contare i cerchi che fa.

giovedì, agosto 12, 2010

caro il mio francesco...

...c'è qualcosa che voglio dirti, e scelgo questo posto così mi posso sfogare, questa è una notte, una delle tante, una di quelle in cui non riesco a dormire, forse perchè il mondo mi passa davanti senza chiedere permesso, senza chiedermi se ho voglia, forse perchè la mia vita si sta facendo il suo giro ed io a volte non posso fare altro che restare a guardare, e allora mi siedo stanca ai bordi del mio campo, aspettando che il sole che mi acceca scenda, che la notte cali a coprire le mie lacrime, perchè tu, caro francesco, mi sei talmente profondo che ormai la tua grandezza mi è esplosa dentro e per quanto io faccia a cercare di godermela c'è quella immensa paura di perderti che non mi da pace, ormai sono arrivata così in alto che la paura di cadere è l'ultima delle mie preoccupazioni, perchè la cosa più atroce è sapere di perderti durante la caduta.
Non si ama mai abbastanza, non si riesce mai a dare forma a quel nodo intenso di dolore e godimento che ti riempie dallo stomaco alla gola quando ami una persona, potessi rendere in parole i battiti del mio cuore, potessi darti tramite me stessa l'amore che mi sta esplodendo dentro, ma la forma umana non basta.
Forse queste poche righe non significano nulla, ma almeno per un attimo saranno riuscite a decomprimere il mio respiro colmo di te e a farmi riprendere fiato prima che la tua luce accecante torni ad oscurarmi i pensieri.
Buonanotte mia alba, mio nord, ti amo.

venerdì, febbraio 05, 2010

...baciami ancora...



"Un errore perfetto, un diamante, un difetto
uno strappo che non si ricuce.
"..."baciami ancora baciami ancora..." questa canzone così dolce oggi mi ha accompagnato per tutta la giornata, e credo che mi accompagnerà ancora per un po', non è un caso come a volte le parole di una canzone ti sospendano durante il corso della tua giornata, sentendo questi versi mi tornano in mente i sogni che facevo non molto tempo fa, quando sarebbe bastato allungare una mano per toccare "una bimba che danza, un cielo, una stanza una strada, un lavoro, una scuola" tutto questo rimane sospeso nella dolcezza di quel tempo, un tempo che mi ha scaldato il cuore, quell'amore che è arrivato in punta di piedi e se n'è andato sbattendo la porta mi ha insegnato ad amare davvero, mi ha insegnato che le cose a cui teniamo vanno tenute strette e vanno coccolate per tutto il tempo che ci è concesso perchè non si sa quanto resteranno, guardare alle piccole cose come tesori momentanei, lottare per la propria serenità, rimanere sbalordita dalla bellezza di una forma, dalla dolcezza di uno sguardo, dal brivido di una mano che ti sfiora, accettare e ringraziare per le dolci lacrime che il passato ti rende, non perdere tempo a rinnegare ciò che una volta si è fatto con passione anche se adesso appare assurdo.
Mi fermo nel sole di una passeggiata pomeridiana mentre Baciami ancora continua a madarmi avanti e indietro nel tempo come su un'altalena di emozioni, vedo le gioie e i dolori passati, le risa e i pianti che mi hanno plasmato e cambiato la vita, e sto ferma lì a pensare che davvero è l'amore che muove ogni cosa, l'amore con la sua presenza o assenza è in grado di farci essere bestie o angeli.
Sto afferrando ciò che di più profondo ho iniziato a svelare di me stessa a me stessa, con la forza con cui si trattiene una farfalla e con la stessa delicatezza che si usa per non ferirla io afferro la me che sta emergendo da questa cenere che ancora un po' mi soffoca, e il respiro si fa pian piano più fresco, il passo più leggero, mi sto perdonando pian piano e sto consolando la parte di me che non accetta di essere odiata, mi prendo per mano e mi dico che è giusto, è la natura umana, si ama qualcuno e poi con la stessa intensità lo si odia, ed è ok, va bene, hate me I'm here.
Sorrido e continuo a camminare, inizia a fare un po' freddo e tra poco sarà buio ma tu baciami ancora baciami ancora....baciami ancora.