Ho deciso di dissociarmi, interesserà a pochi, ma interessa me, perché sono stufa di portarmi dentro l'angoscia dei poveri alluvionati del Brasile che la tv ci propina ad ogni pranzo e cena, sbattendoceli in faccia come se vedere la sofferenza altrui servisse a qualcosa, non sopporto più di avere il cuore pesante per i bambini dell'Africa che ad ogni Natale tornano a guardarci da dietro ai nostri schermi, mentre sulle nostre tavole campeggia ogni frutto di questa terra, non reggo più a sapere che centinaia di ragazzi come me non ce la fanno a sopportare questa vita fatta di continua attesa, di sacrifici per studiare, di porte chiuse in faccia, di speranze che cadono lungo la strada, di sogni bruciati, e si buttano dai ponti, si impiccano, ammazzano i propri figli e poi si tolgono la vita perché non sanno come altro fare, come può la morte essere arrivata ad essere l'unica soluzione? Non ce la faccio a sentire bambini di 15 anni (perché a 15 anni si è ancora bambini)che ingeriscono ogni tipo di droga, litri e litri di alcool per dimostrare chissà cosa, forse per farsi notare dai loro genitori troppo impegnati a lottare per lo stipendio o troppo amareggiati e disincantati dalla vita per ricordarsi che quegli individui, ormai estranei, che rincasano tardi e che di giorno non parlano sono gli stessi per i quali hanno pianto e riso alla prima parolina, al primo passettino, al primo dentino, sono gli stessi che in una foto soffiano su una sola candelina, gli stessi che da dentro il ventre li hanno fatti commuovere con il solo rumore del loro cuoricino appena nato.
Non reggo, non reggo più, ogni giorno che passa la prospettiva di una vita costruita con le mie mani si fa più flebile, tutta la meschinità di questi decenni sta riempiendo gli spazi vuoti che riservavo alla mia mente per potersi rifugiare quando fuori era troppo buio, ultimamente, per quanto abbia cercato di alzare barriere di cinismo, lo schifo che galleggia all'esterno sta penetrando all'interno, e più cerco di difendermi da tutto ciò e più il mio atteggiamento diventa ostile, prevenuto, scostante e irritante, non ho più voglia di vedere i colori per non vederli morire, non ho più la forza di sperare in nulla perché non reggerei al senso di delusione.
Questo mondo non è più fatto per le persone oneste, per chi ogni giorno si arrampica con le unghie e con i denti nonostante tutto, per chi ogni giorno cerca un sorriso da donare, per persone come i miei genitori che sono rimasti a quando bastava uno stipendio per essere felici e che non capiscono che le difficoltà attuali minano anche il più profondo e il più forte degli amori, perché non c'è spazio per l'amore, perché l'amore è morbido e viene facilmente schiacciato, più si ama e più si è fragili, e i sogni diventano vetri infranti pronti a conficcarsi sotto pelle e a ricordarti in ogni istante che l'essere umano non ha corazza, ma che la deve indossare lo stesso.
Ogni giorno io mi sveglio e penso che vorrei soltanto avere un posto tutto mio dove stare, un lavoro che merito cazzo! perché ho studiato ed ho versato sangue e sudore per anni perdendo notti e notti di sonno, non come i figli di papà che comprano gli esami e poi anche il posto di lavoro e poi non sanno usare l'"H" e la "e" con l'accento! Vorrei vivere con il mio amore per il quale vivo e muoio ad ogni respiro, baciarlo e respirare il suo odore la sera quando vado a dormire e vedere i suoi occhi al mattino quando mi sveglio, questo è quello che ogni essere umano onesto merita di avere, perché questo è il senso della vita, tutte le piccole cose nascoste in quelle grandi, fanno della vita ciò per cui vale la pena viverla, ma io mi sento derubata di tutto questo.
Qual'è il nocciolo di tutto ciò? potrei semplicemente chiamarlo sfogo, ma la verità è
che sto qui a chiedermi se non sia sbagliato fregarsene del dolore altrui, anche se non è per cattiveria, ma perché non lo si riesce più contenere, mi verrebbe voglia di pregare, ma dio non esiste e onestamente non mi va di sprecare altre energie per l'ennesima cosa inutile, o nella migliore delle ipotesi, per qualcuno che tanto non ti ascolta (e qui avrò il buon gusto di non aprire il capitolo "Chiesa")
Per questi motivi, che forse a molti sembreranno inutili, infondati, immaturi, insensati, inconsistenti, io scelgo di dissociarmi da tutto il dolore che questo mondo genera, perché non posso porvi rimedio e questa cosa mi lacera.
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